Anche  quest’anno ci ritroviamo a parlare  del senso da attribuire a questa giornata.

Una giornata che incarna le lotte e le battaglie  portate avanti, negli anni, dalle donne di tutto il mondo.

Un giorno di memoria storica sui risultati raggiunti e gli obiettivi  (tantissimi) ancora da realizzare.

Il fulcro  di ogni conquista femminile è il diritto a veder riconosciuta la propria dignità e libertà ogni giorno  così come l’8 marzo. Troppo spesso ci si limita invece ad atteggiamenti consumistici e superficiali. Se ne parla per un giorno intero per far sì che tutto rimanga pressoché immutato. Alta percentuale di violenza domestica, prostituzione forzata ed esclusione sociale; alta percentuale di disoccupazione femminile; scarsa possibilità di crescita professionale; scarsa presenza in posizioni di potere e nelle istituzioni politiche.

Proviamo, a dispetto della sempre più diffusa banalità dei festeggiamenti, a utilizzare questo giorno per diffondere informazione sulle tante, troppe, donne che vivono in situazioni di estremo disagio e difficoltà; che ancora rischiano la vita per conquistare i più “elementari” diritti alla dignità, allo studio, alla propria autodeterminazione.

Vicinanza e condivisione con tutte le donne che ogni giorno, in tutte le parti del mondo lottano per conquistare libertà, democrazia e pace.